Nicola Ruffoni proclama la sua innocenza. Trovato positivo alla vigilia del Giro d’Italia 2017 assieme al compagno Stefano Pirazzi, il corridore della Bardiani – CSF ha da subito manifestato la sua sorpresa alla propria dirigenza e ora ribadisce il concetto anche pubblicamente. Attraverso un post sui social network, il velocista bresciano spiega di non aver “mai utilizzato in carriera prodotti vietati dal regolamento antidoping“, spiegando dunque di “non aver messo in atto nessuna procedura truffaldina”. Spiegando di aver sofferto di una prostatite che lo ha costretto a curarsi con degli antibiotici, Ruffoni ha fatto rischiesta di controanalisi, intenzionato a “difendere sino in fondo” la propria credibilità, provando anche a rivolgersi ad “un esperto endocrinologo per avere informazioni in merito”.
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